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Siorai Chiyo Connor, Ricordi eterni...

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view post Posted on 3/12/2011, 22:36
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♣ Memorie di Siorai ♣


•I Sette Scalini•


Aveva preso l'aereo ed era fuggita. Sì, si può dire che in pratica fu come se fosse fuggita. Non aveva neanche fatto i bagagli, aveva preso solo l'essenziale: armi, talismani, qualche abito, e quel bastone nero che finora si era sempre rifiutata di usare. Si era arrangiata per riuscire a far viaggiare clandestinamente il suo famiglio nella stiva. Per il resto, era sola.
Non un segnale, non un biglietto, non un saluto alla sirena che aveva chiamato "senpai" per tutto questo tempo. Sparita. Un fulmine, che fa tanto rumore ma poi tanto non lo vedi più. Ecco. Forse era così che sarebbe stata la piccola strega Chiyo per Dawn. Siorai lo temeva, insieme non poteva far altro che dirsi di meritarselo. Per quanto tempo aveva taciuto a Dawn la verità? Non le aveva mai parlato del Messo, né tantomeno della vecchia. Che si dimenticasse di lei, non era una punizione più che adeguata?
Guardava fuori dal finestrino dell'aereo. Non era un viaggio piacevole. Ogni dieci minuti passava una hostess a chiederle se avesse bisogno di qualcosa. Chissà se spinte da vero altruismo o se facevano solo il loro mestiere, o se era per sentirsi tanto buone e gentili che offrivano di continuo assistenza a quella povera bambina che viaggiava da sola, quella bambina bionda che guardava fuori con un'aria affranta e gli occhi cupi.
Questa bambina che magari in questo momento vorrebbe solo dormire. pensava scocciata Siorai. Non sopportava più niente. Sul suo cuore c'era una cappa, e tanta tristezza. La Reatha morta neanche qualche ora prima, ora si ricordava bene dove l'avesse già vista e come si chiamasse. Alba. Che cosa ironica, che sia Dawn che la Reatha portassero lo stesso nome, anche se in due lingue diverse. Un po' come Chiyo e Siorai. Ma il buio aveva inghiottito l'alba, e Siorai stava lasciando alle sue spalle l'unica aurora che le era rimasta. D'ora in poi, che avrebbe trovato? Solo notte? Notti piovose, di ricordi? Era in Irlanda che stava tornando, e non conosceva una terra che le portava più memorie di questa.
Non riusciva a vedere il cielo azzurro, stavano attravesrando un banco di nuvole, quindi solo nebbia e grigio dappertutto, e da nessuna parte un briciolo di terra. No, sotto solo la massa immensa e scura dell'oceano, che minacciava di inghiottire lei e quel trabiccolo umano su cui stava viaggiando, sfidando le leggi della natura.
Ancora un po'...Resisti ancora un po', stupida scatola di metallo., si disse mentre le palpebre le diventavano pesanti.
Facci almeno atterarre.
 
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view post Posted on 16/8/2012, 17:48
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Era passato circa un anno dal suo arrivo a Galway. Non era stato facile, ma piano, molto piano, si era quasi abituata. Le sembrava di scalare una montagna ripidissima, dove i punti d'appiglio erano pochi e le mani continuavano a scivolare sulla ghiaia, a volte trascinandola di nuovo in basso. Tuttavia, anche se non poteva dire di essere arrivata in cima, perlomeno era a una buona altezza dal suolo, metaforicamente parlando. Aveva una casa, la compagnia del leone Bal, sempre meno visite dal Messo, che anzi sembrava sparito nel nulla, la sua congrega e i suoi esperimenti.
I suoi "appigli". A poco a poco, si stava riprendendo dall'esperienza nel cimitero di New York, e solo gli "scivolono" causati dai temporali irlandesi le riportavano indietro quei brutti ricordi. Stringendo i denti, stava andando avanti, con uno scopo e una specie di famiglia da proteggere.
Di grande aiuto fu il negozio. Il Diamhair Dolls, il negozio di bambole che in realtà vendeva artefatti magici, era uno dei suoi "appigli" migliori, tanto più che reperire la merce e il materiale l'aiutava a distrarsi. Era stata una sua idea aprirlo. A New York aveva avuto un lavoretto come cameriera, ma era inutile dire che si era presentata sì e no due volte. Considerava tedioso, umiliante e fin troppo impegnativo prendere ordini da qualcun altro. E poi ora lei era l'Arcistrega. Si è mai vista un'Arcistrega in un coffeeshop?! Per di più il capo degli Occulti non si sarebbe mai abbassato a preparare bevande ad altri invece di mettere in atto i propri esperimenti magici...
Ed ecco che le era venuta l'idea brillante: non avrebbe certo più preso ordini, se avesse tenuto lei stessa un negozio. E che negozio! Poteva mascherarlo alla perfezione...

•Il negozio Diamhair Dolls•
 
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view post Posted on 16/8/2012, 18:17
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Era bello, avere un negozio. Poteva disporre dell'interno come le pareva, nel retrobottega poteva fare un po' di esperimenti se non c'erano clienti, aveva la possibilità di informarsi su tanti e diversi tipi di poteri.
Senza contare che i clienti non erano quasi mai persone normali: grazie alla buona pubblicità che aveva fatto tra Streghe, Stregoni e Occulti, era facile per lei fare conoscenza (o perlomeno scambiare qualche parola) con le creature magiche di Galway.
Di rado si rivelavano essere incontri noiosi.

•Salsicce dall'ombra a sorpresa•

•Per fare compere•
 
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view post Posted on 16/8/2012, 18:32
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L'incontro con Clay Curtis in particolare, avvenuto a metà autunno, si era rivelato sorprendentemente fruttuoso.. Era meraviglioso avere qualcosa da fare, come una bella escursione sanguinolenta! Niente di meglio per distrarsi, anche se avrebbe dovuto tornare in un cimitero.
Ma prima dell'appuntamento aveva bisogno di prepararsi, e di munirsi di armi.

•Il calore della forgia•
 
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3 replies since 3/12/2011, 22:36   112 views
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