Chiyo osservava i movimenti stentati della creatura davanti a lei. Immobile. Solo gli occhi tradivano quanto in realtà si stesse muovendo. Gli occhi cupi, che non avevano ancora finito le lacrime, ma che ormai le gettavano inconsciamente fuori, in silenzio, e le facevano scivolare lentamente lungo le guancie pallide, per finire il loro tragitto sulle labbra rosee, leggermente dischiuse.
Chiyo osservava affascinata la fatica dell'angelo. Cercava di raggiungere la porta, non più aprendo le ali per volare, no. Quelle giacevano sulla sua schiena, piegate in una posa innaturale, come se si fossero rotte. L'angelo strisciava a terra, aggrappandosi con le unghie.
Ma per quanto miserabile fosse l'immagine che dava di sé, la strega non riusciva a distogliere lo sguardo da quella che ai suoi occhi era la creatura più luminosa che avesse visto.
Nella sua disperazione, nel suo dolore distruttivo, l'angelo risplendeva di luce propria. Esattamente come una stella. Una stella caduta.
Nel silenzio della cripta non c'erano suoni.
Ma allora perché Chiyo udiva quella musica?
Nel buio dell cripta non si vedeva nulla.
Ma allora perché Chiyo leggeva ciò che accadeva come se fosse scritto sul muro?
I can almost see it.
That dream I'm dreaming, but
There's a voice inside my head saying
You'll never reach it
L'angelo impigliato nella ragnatela cercava di uscire, gli occhi ancorati a quell'ultima salvezza che era l'uscita. Ma per quanto si impegnasse, qualcosa continuava a trascinarla indietro. Ripeteva i gesti, quasi ormai con rassegnazione...
Every step I'm takin'
Every move I make
Feels lost with no direction,
My faith is shakin'
La musica, capì Chiyo, proveniva direttamente dall'angelo. In quel breve contatto tra i loro sguardi, avevano condiviso più di quanto potessero immaginare. L'angelo non si accorgeva di stare inconsciamente suonando: con i suoi movimenti, si agitavano i filamenti dell'animo della strega, come le corde di una chitarra.
Che cosa c'era in quegli spilli d'argento, da creare questa connessione tra due anime?
C'era lo sguardo di chi non riesce a capire, ma di chi riesce a comprendere. Cosa? La vita. Lo sguardo di chi guarda la morte in faccia chiedendosi come sarà e trova la risposta alla vita, senza riuscire ad afferrarla a fondo.
Perché, perché?, ti chiedi. Ma la risposta è sempre la stessa.
E'.E' così, la vita. Questa sospensione incomprensibile nel tutto e nel niente.
Ed entrambe lo sentivano. La stavano guardando entrambe, per un attimo, da fuori. Non perché l'avessero propriamente scelto. Era la vita stessa che le aveva buttate fuori.
Che fare in questi momenti? Che altro fare, se non strisciare a terra, cercand con tutte le forze di rialzarsi?
But I gotta keep tryin'
Gotta keep my head held high
A queste parole Chiyo spalancò gli occhi. Il cuore prese a battere più forte, come se avesse ritrovato vita.
Impossibile.Laggiù?
Così a terra?L'angelo rivolse i suoi occhi in alto, nel disperato tentativo di cogliere l'ampiezza e il conforto del cielo, dove in realtà c'erano solo pietra e polvere. Seguì anche lei il suo sguardo. Non vedeva il cielo. Vedeva un ostacolo che le impediva di vedere.
Frustrazione.
Strinse i pugni. Quanto avrebbe voluto spazzarlo via! Quanto avrebbe voluto riaprire la strada al cielo per quell'angelo che -lo sapeva- la rappresentava più di tutti!
Ma ci sarà sempre un ostacolo...Sarà sempre un desiderio quello di spostarlo, ma ce la farò?Abbassò lo sguardo sull'angelo, sulle pagliuzze d'argento che le incendiavano gli occhi, come a cercare una risposta da lei.
La risposta le arrivò da dentro di lei, ma era raccontata dalle pupille della colomba nera.
Always gonna be an uphill battle
Sometimes I'm gonna have to lose
Si rassegnava, inerme, a terra, gli occhi rivolti verso l'alto, a guardare la vita che fuggiva da lei. Sarebbe sembrata morta, se non fosse per l'affannato e irregolare respiro.
Il corpo della strega fu scosso da un silenzioso singhiozzo di amara sorpresa.
Sorpresa? Non lo sapeva forse già, che non sempre si può vincere?
Ma non poté trattenere altre lacrime, che sgorgarono copiose dai suoi occhi plumbei.
Poi l'angelo riabbassò lo sguardo, come se si fosse ricordata di qualcosa, e lo sguardo si posò su di lei.
Aprì la bocca, forse per sussurare qualcosa, ma Chiyo non udì niente.
Un sommesso strusciare l'avvertì che l'angelo si stava avvicinando a lei.
Ebbe un sussulto, non visibile con gli occhi. Era pronta per cosa sarebbe successo? Ma come era arrivata fin lì? E cosa sarebbe successo dopo?
Non lo sapeva, quando aveva salito i gradini.
Ma ci saranno sempre dei gradini da salire. Ci sarà sempre una scalata da fare e fatica e sudore e lacrime da versare. E dolore e sollievo e tempo per riflettere e tempo per agire. Tutti insieme ma ben scanditi l'uno dall'altro.
Così è la vita. Una scalata immensa. E ben lo dimostrava l'angelo, che strisciava a terra aggrappandosi come se si stesse arrampicando su una parete liscia e priva di appigli. E in quella sua fatica, Chiyo non poté che ammirarla di nuovo e ascoltare ancora quella musica che produceva, con i suoi movimenti da ballerina.
The struggles I'm facing
The chances I'm taking
Sometimes might knock me down, but
No I'm not breaking
Staccò le dita da terra, quasi stesse premendo i tasti di un piano...La mano destra si staccò finalmente da terra e si tese verso di lei.
I've just gotta keep goin', and
I gotta be strong
Just keep pushing on!
Chiyo fu scossa da un altro singhiozzo, puramente sorpresa. Quella mano tesa...era una richiesta d'aiuto o un'offerta dello stesso? O era entrambe?
Chiyo avvicinò esitante la sua mano. Perché? Chi ne aveva bisogno?
Chiyo sapeva di non poterne fare a meno, se voleva andare avanti. Doveva dimostrare a se stessa che poteva fare qualcosa, per gli altri e per sé. Doveva dimostrare che lei non si sarebbe arresa, oh no. No, decise!
Per quanto dura possa essere la salita, io ce la farò...Afferrò la mano dell'angelo e la strinse con forza rinnovata, con una nuova fiducia.
Tirò verso di sé, cercando di sollevare l'angelo da terra, porgendo anche l'altra mano in aiuto.
Cosa sarebbe successo dopo, non lo sapeva, né lei, né l'angelo. Ma la musica Chiyo continuava a sentirla.
I may not know it, but
These are the moments that
I'm gonna remember most...
E allora non dimenticae. Mai. Non dimenticare quello che sei adesso.Una frase che sentiva dal profondo, comunicata solo con la voce degli occhi.