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Ostara, Festa dell'Equinozio di Primavera -
Ruolata di Gruppo!

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view post Posted on 21/3/2012, 22:28
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Una musica celtica risuonava vivace nell’aria, mescolandosi al frusciare del vento che accarezzava le verdi colline. Il cielo cominciava a imbrunire quando, sulla strada che si snodava verso l’Oranmore Castle, comparvero le prime carrozze: grandi, piccole, di foggia medievale o più moderna, semplici carretti o più elaborate, tutte trainate da cavalli; trasportavano gli invitati alla grande festa di Ostara.
Se non fossero stati in Irlanda, e se nella città di Galway nessuno avesse saputo di quel grande party organizzato al Grand’Hotel, sarebbero apparsi assai stravaganti: ognuno indossava un abito sui toni del verde, elegante, e portava una maschera sul viso; molte donne e ragazze portavano una coroncina di fiori tra i capelli. Alcuni invitati avevano addirittura noleggiato costosi costumi teatrali e ora apparivano come ospiti regali del mondo fatato. Sì, perché la festa di Ostara quell’anno sarebbe stata una festa in maschera, sul tema della primavera. A vedere passare così quel corteo, parevano davvero fate e folletti diretti alla loro festa.

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Il rumore degli zoccoli che calpestavano l’acciottolato si unì ai flauti e ai tamburi che già suonavano al castello, permeando tutto di un alone mistico.
La strada verso Ornamore era tutta in salita, ma anche andando a piedi non si avvertiva tanto la stanchezza, perché il sentiero aggirava le colline invece di passarci sopra, abbracciandole in spirali verso l’alto. L’aria, ancora impregnata del calore dei raggi del sole, profumava di fiori e di erbe, e insieme al ritardo della notte faceva capire che la Primavera era ormai giunta. I cespugli e le piante che si affacciavano sulla strada sembravano rinvigoriti: le foglie erano più verdi, tra i rami si intravedevano i boccioli di fiori. Lontano, la musica continuava a suonare…

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Quando si arrivava davanti al grande cancello, si notavano subito le festose ghirlande di nastri verdi e oro, agghindate con margherite e campanelli, poste tutt’intorno all’entrata di pietra; lì, un uomo sulla cinquantina vestito con un paio di ampi pantaloni alla zuava, prendeva gli inviti dei partecipanti alla festa arrivati al momento; nel caso si fosse presentato qualcuno di non invitato, le due guardie, due figuri palestrati abbigliati con casacca di cuoio duro ed elmi cornuti, lo avrebbero aiutato ad “allontanare” il problema. Questo poiché gli invitati erano stati selezionati tra i personaggi più in vista della città e della provincia, oppure avevano avuto accesso all’invito pagando una discreta somma. Di certo ci sarebbe stato il problema dei soliti “imbucati”.

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Superata la cinta muraria e lasciate le eventuali carrozze all’esterno, ci si trovava all’interno del grande giardino, dove diversi sentieri e percorsi tra le siepi erano lasciati aperti agli ospiti: si potevano ammirare fontane e laghetti, oltre al piccolo parco naturale che sorgeva poco lontano dal complesso principale. Sarebbe stato in una radura all’interno del parco che il falò di Ostara sarebbe stato acceso all’alba; prima di quel momento, però, sarebbe stato uno dei luoghi nel castello dove una delle due orchestre avrebbe suonato e dove si sarebbe ballato per tutta la notte. L’altro luogo era, chiaramente, la sala da ballo all’interno dl castello.
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Si trattava di una sala più lunga che larga, con le pareti decorate da finte colonne e affreschi e un palco sul fondo dove gli altri musicisti accordavano e provavano gli strumenti; la musica celtica e popolare sarebbe stata la base di tutti i balli della serata.
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Candelabri carichi di candele nere e bianche pendevano dal soffitto decorato. Erano l’unica luce a illuminare la stanza: in tutto il complesso, giardino compreso, era stato deciso di non utilizzare la luce elettrica ma di affidarsi solamente al fuoco di torce e candele. Nella sala adiacente, leggermente più grande e più larga, era comunque possibile ballare, ma vi erano stati anche disposti i tavoli del buffet, lungo le pareti. Ogni tavolo, coperto da una tovaglia verde prato, presentava un cestino di fiori diversi, e, a seconda del tipo di fiore, accoglieva tipi di pietanze diversi : un cestino di ginestre per tutti i cibi a base di uova, e quindi torta di miele, piccole frittate di salvia, mini crepes, uova sode; quello di gelsomini per vari tipi di dolci al latte, compresi sofisticati soufflé e budini; le rose decoravano il tavolo dei vari vini pregiati, disposti in modo da mostrare bene l’etichetta, e dello champagne, adagiato graziosamente nell’apposito secchio di ghiaccio; violette per tutta la frutta di stagione, tra cui abbondanti cesti di more, lamponi e mirtilli; e così via…
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Motivi di fiori e trifogli si ripetevano su tendaggi, nastri e tappeti che decoravano l’intero castello; sopra ogni porta era stato posizionato un sonaglietto, che suonava ogni volta che la porta veniva aperta, e scacciapensieri di campanelli erano stati appesi davanti alle finestre senza imposte né vetri dei lunghi corridoi al primo piano, cosicché il vento che entrava li faceva tintinnare dolcemente. Ovunque si sentiva, mescolato all’odore dei fiori, il profumo di un incenso di erbe.
Gli invitati erano lasciati liberi di dirigersi dove desideravano, anche se il cuore della festa sarebbero state la sala da ballo e la radura.
Scendendo le scale fino ai sotterranei, si poteva arrivare a una grande sala interamente in pietra, dal bassissimo soffitto a volte a crociera. Dei fori su di esso, insieme a poche torce sulle pareti, illuminavano l’ambiente; sarebbe stato perfetto per un rituale magico, se solo vi si fosse avventurata una vera creatura del Seamair…
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Se invece si preferiva salire le scale, si sarebbe arrivati ai piani superiori delle camere da letto e, più in alto, alle torri, che garantivano un clima di silenzio e pace a chiunque avesse voluto staccarsi per un momento dalla festa. Nondimeno, le torri silenziose nella notte facevano respirare un’intensa aria di mistero.


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Oltre alla danza e alla cena, era previsto che molti invitati sarebbero rimasti al castello per tutta la durata della festa, che durava in totale tre giorni, quindi erano state preparate anche delle camere da letto per coloro abbastanza facoltosi da permettersi di fermarsi a dormire a Oranmore, senza dover tornare la sera seguente. La mattina, a colazione, sarebbero state servite loro per l’occasione uova strapazzate, torta e biscotti al miele di produzione artigianale, latte fresco e croissant freschi, oltre alla consueta colazione a buffet dell’albergo.

Ma la sera doveva ancora iniziare, anche se gli organizzatori avevano preparato già ogni cosa: il sole cominciava appena a tramontare e gli invitati arrivavano, uno dopo l’altro, con i loro vestiti verdi e le coroncine di fiori tra i capelli.
 
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Fiscoblu
view post Posted on 23/3/2012, 19:34




Già dal primo pomeriggio, appollaiato comodamente sulla cima di un ramo, Nim spiava i preparativi di quella che sembrava una festività a dir poco inconsueta.
Una moltitudine di lavoratori si dava da fare per tirare a lucido ogni angolo del castello medievale, e una buona dozzina di giardinieri circolava incessantemente per l'enorme spazio verde circostante, controllando che tutto fosse perfetto.
Non un centimetro cubo di siepe sfuggiva all'occhio attento di questi professionali figuri, non una lumaca.
Tant'è che talvolta venivano apportate modifiche invisibili al suo occhio.
Era uno spettacolo singolare, vederli esaminare da vicino e da lontano, ripetutamente, lo stesso elemento ma lui non vedeva l'ora che finisse per potersi avvicinare ancora di più.
Il maniero sembrava pullulare di personcine, sebbene dal suo ramo riuscisse a scorgerne poche, e non gli sarebbe risultato facile avvicinarsi inosservato dato che l'area era chiusa al pubblico per qualche ora.
Decise di informarsi: non aveva capito molto di quello che stava accadendo, quindi cercò di ascoltare i discorsi dei pochi umani in zona.
Gli risultò terribilmente difficile trovare un gufo a queste ore, ma una volta convintone uno (e litigato con molti) riuscì ad ottenere che origliasse per lui.

Il rapace tornò stizzito per essere stato brutalmente scacciato (a detta degli esperti incurvava i rami di un cespuglio), ma con le informazioni che servivano al ragazzo, il quale, venuto a conoscenza di questa meravigliosa festa, pensò Anch'io!, corse a casa per prendere vestiti a tema, e qualche ora dopo si presentò sul posto, non prima di essersi informato sulla festività celebrata.

E così, vestito di verde e munito di parrucca bionda, tanto che sembrava un incrocio strano tra Link e Legolas, Nim si avventurava per i viali floreali, mischiandosi tra la folla.
Camminava stupito, ammirando per la seconda volta il lavoro perfettamente svolto da quei sottovalutatissimi artisti che sono i giardinieri, e ascoltando la particolarissima musica lontana che si diffondeva nel cielo rosato.
Suoni celtici, lontani nel tempo e solo per poco nello spazio, dolci, che si sposavano perfettamente col contesto, armonici, frutto sicuramente di un grande lavoro e di una grande orchestra.
Ogni tanto rallentava per dare un'occhiata ai prati e agli alberi, finalmente dopo tanto tempo in fiore, alle preziosissime aiuole, ricolme di ogni genere di orchidee, ai viali, lastricati e decorati sfarzosamente, ma anche ai preziosi gioielli esibiti dalle signore, complessissimi e molto probabilmente di valore decisamente elevato.
Qualcosa, nell'aria e nelle persone, gli diceva che non era una festa qualunque.
Forse il fatto che fosse stata organizzata in una dei più prestigiosi ambienti della città? Forse il fatto che sembrava essere presente solo l'high class? Fatto sta che si sentiva lievemente a disagio.

Siccome il viale dalla descrizione sembra abbastanza lunghetto da percorrere, e non facendolo mi mangerei un pezzo consistente di ruolata, termino un po'prima del cancello ^^


Edited by Fiscoblu - 23/3/2012, 19:55
 
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Landslide
view post Posted on 24/3/2012, 22:22




Ero seduto sul mio comodo letto a riposare, era stata una lunga giornata mi ero allenato con la spada e fatto un lungo tratto a nuto, ma non mi scordavo di studiare dovevo comunque portare avanti la scuola anche se non ero li per quello, mi ero steso da qualche minuto, avevo preparato tutta la mia casetta per rilassarmi, di sotto fondo una musica tranquilla circondava le stanze mentre un incenso portava fragranze quasi soporifere in ogni angolo di stanza e nel mio naso, le luci erano spente e qui e li sul comodino qualche lume, stavo per addormentarmi quando alla porta sentii entrare una lettera, la buca aveva cigolato fortissimo e il che mi svegliò. Era una lettera colorata, verde chiarissimo e il tipo di carta era leggerissimo, la girai e non vidi nulla di strano l' aprii e scoprii essere l' invito ad una festa,era una locale festività primaverile OSTARA, ma perché a me chi sono io per ricevere un invito? non sono neanche natio di qui sono arrivato da pochissimo, guardai meglio e tutto tornò al suo posto. Non era per me, era per il mio vicino, il postino aveva consegnato la posta erroneamente, ma forse non era stato un errore non gradito. Portai la lettera al mio vicino e tornai a dormire.
La festa si avvicinava e da quanto avevo letto era una festa in maschera, bene la fortuna girava nel miglior verso, presi la mia maschera veneziana che mi ero comprato tempo fa in un mio viaggio, era bellissima color panna e verde, era a metà e con base panna e striature verdi come un pentagramma e sopra a queste linee delle note musicali verde bordate d' oro. Misi una camicia verde e dei pantaloni panna tutto in tinta e per finire il tutto misi su un mantello verde smeraldo con il cappuccio che mi copriva la faccia. Uscii di casa e mi diressi verso la festa. Ero entrato nel viale e le mie orecchie furono rapite dalla musica e dagli odori, era tutto bellissimo
mentre mi incamminavo aumentai il passo, non vedevo l' ora div edere le sale interne dell' albergo in cui si svolgeva la festa, ma nel aumentare il passo diedi una spallata ad un ragazzo biondo, mi girai e dissi scusami lo riuscii a guardare in volto, mi ricordò qualcuno ma chi...

Edited by Landslide - 25/3/2012, 19:27
 
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view post Posted on 25/3/2012, 14:11
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Da un torrione del castello, Chiyo Siorai Connor osservava le carrozze risalire la strada tra le colline. Il sole scendeva, lento ma inesorabile, dietro le colline, e abbracciava ogni cosa con i suoi raggi arancioni, permeando tutto di un alone dorato. L'odore dei fiori primaverili si sentiva fin lassù, accompagnato dalle dolci note dei flauti.
La strega si stiracchiò, soddisfatta come un gatto che vede arrivare il topo. La sera calava e il divertimento sarebbe di lì a poco cominciato: lei, una dei principali Capoclan delle razze del Seamair, sapeva benissimo che dietro l'organizzazione di quell'evento c'era lo zampino di creature magiche. Lei stessa aveva partecipato ai preparativi, anche se indirettamente, evocando un po' di Rune propiziatorie qua e là nel castello. L'equinozio di Primavera era un momento più che importante, perché ogni primavera l'energia del Seamair aumentava... In fondo, un trifoglio è pur sempre una pianta, ragionò Chiyo. In un periodo come quello, con la barriera che lo proteggeva che andava sfaldandosi, era ormai vitale che il Seamair si ricaricasse in ogni occasione possibile.
Per questo all'evento erano stati mandati inviti non solo ad umani facoltosi, in vista e soprattutto ignari di tutto, ma anche a numerose creature magiche che gli organizzatori sapevano essere a Galway. Più esseri magici partecipavano, più l'energia raccolta al momento del Falò sarebbe stata maggiore. Un piccolo espediente elaborato da Chiyo, i suoi Occulti e qualche Scholar.
Il sorriso della strega si allargò. Seamair, rituali e palle varie... la verità era che Chiyo si sarebbe divertita a stuzzicare le razze non umane che sarebbero giunte. D'altronde, se una festa non è movimentata, che festa è? Senza contare che l'intensità delle emozioni provate dagli invitati sarebbe stata proporzionale alla qualità di energia raccolta. Si sentiva dunque giustificata in anticipo per il polverone che avrebbe sollevato. Certo, non sarebbe arrivata a svelare la magia al mondo, ma ogni evento "inspiegabile" poteva sempre essere condotto alla particolarità dell'evento...
Si rigirò tra le mani il suo invito, un biglietto di carta leggera e pregiata sui toni del verde, con le decorazioni e le scritte in oro.

Sig.na Chiyo Connor, con la presente La invitiamo cordialmente alla grande festa evento di Ostara che si terrà dal 21 marzo fino al 23 marzo.


Sul retro del biglietto c'era anche scritto che le era riservata anche una suite per le due notti, classificandola come una degli invitati più importanti della serata.
Si concesse un piccolo ghigno. Non avrebbe ottenuto quell'invito per la "Signorina Chiyo Connor" se non fosse stato per la sua rete di contatti. Di partecipare come Siorai, proprio non se ne parlava. Comunque, per quell'occasione si era decisa a vestirsi come una giovane donna e non come la solita bambina. Sarebbe sicuramente stata più credibile: un vestitino corto, con maniche appena accennate, scollato, di colore verde chiaro. Aveva un po' di lustrini qua e là, ma per i canoni di Chiyo, che era solita andare in giro con gonnelline a balze, scaldamuscoli coi pon pon, nastri e fiocchetti e altri indumenti che si notavano subito, quell'abito era piuttosto sobrio. Si era truccata un po', soprattutto gli occhi, per togliersi in parte l'aria da perenne bambina, ma senza esagerare, e aveva preferito tenere i biondi capelli lisci sciolti sulle spalle. Tocco finale: un paio di morbide scarpe col tacco, dello stesso verde del vestito. Scarpe col tacco. Lei.


Mah, per provare qualcosa di nuovo. si disse facendo spallucce.
Si sporse ancora un attimo a guardare gli invitati, appoggiando i gomiti sul muretto, poi si ritrasse; lì accanto aveva appoggiate la maschera e la coroncina di fiori freschi. Era tempo di scendere a godersi la festa, quindi si posizionò prima la coroncina sui capelli, poi, dato che per mettere l'elastico della maschera (che era rigida e ricoperta di stoffa, bordata in oro, e le copriva solo gli occhi; non era facile da mettere con una mano sola a causa del grosso fiocco verde sul lato) avrebbe dovuto usare due mani, appoggiò il biglietto sul muro. In quel momento, una folata di vento spazzò il torrione, scompigliandole i capelli.
Chiyo avrebbe anche sorriso, perché lei amava il vento; ma quando si accorse che quella brezza beffarda le aveva rubato l'invito, ci mancò poco che urlasse. Osservò sgomenta il biglietto che prendeva il volo, fluttuando verso la folla degli invitati, e lo stupore la paralizzò tanto che non riuscì ad afferrarlo in tempo. Quando ormai si rese conto che era fuori dalla sua portata, imprecò sottovoce e si voltò di scatto, precipitandosi furiosa giù dalle scale.
 
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Fiscoblu
view post Posted on 28/3/2012, 22:02




Fluttuavano leggeri nel vento, i semi di soffione: a rompere quell'armonico disegno arrivò una cartaccia.
Nim maledisse l'inquinamento ambientale. Anche in un posto da sogno come quello l'uomo spregiudicato aveva messo le sue manacce.

Pochi capivano la bellezza dei giardini all'inglese, curatissimi proprio perché non lo sembrassero, selvaggi, a volte inospitali, con una buona dose di fauna a sorpresa.
Non raramente gli scoiattoli si lanciavano da ramo a ramo, apparendo indaffaratissimi.
Alla loro vista varie domande filosofiche sorsero nella mente di Nim: come spendessero la vita gli animali, se fossero consapevoli della morte, se lasciassero testamento e altre domande, via via degenerando verso il demenziale.
Infastidito si era discostato da tempo dalla folla degli invitati, una verde massa informe abbastanza anomala, dall'alto degli alberi sembrava gelatina.
A quanto pareva era sorto un litigio tra un paio di gentiluomini, (in realtà entrambi ragazzi, e uno dei due sembrava un po'rozzo e maleducato) perchè si erano urtati inavvertitamente e ad uno erano caduti gli occhiali.
Nim non poteva sopportare le persone inutilmente polemiche, e scocciato aveva scelto di seguire il vento mimetizzandosi tra i vari cespugli, cercando di arrecare meno danni possibile ai prati per cui sarebbe passato.
Ma dalla folla aveva colto ulteriori informazioni, che non lo rallegrarono troppo.
A quanto pare serve l'invito... Pazienza, non potrò accedere all'interno del castello, ma la vera opera d'arte non si trova lì.
Poi non si sa mai. Se le guardie si fossero distratte per qualche istante, magari avrebbe potuto farci un pensierino.
Non aveva assolutamente voglia di sgraffignare anticaglie: il loro piazzamento era redditizio ma abbastanza difficoltoso, non sapeva a chi rivolgersi e cercare un ricettatore era decisamente contro le sue attuali capacità psicologiche.
La primavera lo distruggeva: il sonno prendeva il sopravvento e inoltre era costretto ad andare avanti ad antistaminici.
Ciondolare pigramente sull'albero come un bradipo era fin troppo impegnativo.

Afferrò pigramente la cartaccia.
Non si preoccupò di cosa ci fosse scritto sopra e la mise in tasca.
L'avrebbe certamente buttata prima o poi... Meglio poi.
Sbadigliò.
Chiuse gli occhi.
Li riaprì, e si accorse di avere un'enorme male alla testa, al fianco al braccio, alla gamba destra. Ovunque, insomma.
Abituatosi frattanto a quello che sembrava essere un'improvvisa illuminazione guardò davanti sè realizzando l'orrenda verità.
Whhuaiaiaiaia!!! Perchè sono a terra??

La risposta che a noi sembra banale e scontata fu un vero shock per lui!
Non si era assolutamente reso conto di nulla (ovvio, dormiva!) e questo fatto non gli era piaciuto affatto. Tanto più che sembrava che qualcuno si stesse avvicinando a lui. Qualcuno di verde.
Se è un giardiniere sono fritto!!
Chi si avvicina a Nim? Che cosa ha raccolto il ragazzo? è normale cadere a pera dagli alberi? a voi le risposte a queste domande!!


Edited by Fiscoblu - 29/3/2012, 15:50
 
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Landslide
view post Posted on 4/4/2012, 14:11




Dopo essermi scusato continuai a camminare,ma da lontano vidi che i due grossi bodyguard mi aspettavano,aspettavano che qualche furbo come me entrasse senza biglietto d' ingresso, ero impossibilitato dal rendermi invisibile il mantello non faceva mettere in contatto i raggi luminosi con la mia pelle, dovevo trovare un altro modo, non c' era nulla che mi potesse essere d' aiuto mi guardai in torno e alzando gli occhi al cielo vidi svolazzare un foglio uguale a quello che avevo trovato a casa mia e, dall' alto dei merli del hotel vidi un ragazza correre giù verso la folla che correva, provai ad afferrarlo ma una ragazza fece prima di me,non che mi importasse molto ma andai a vanti e superai quel foglio avvicinandomi sempre più al portone, erano gli ultimi istanti dovevo decidere sul da farsi, mi avvicinai on calma al brutto ceffo sulla porta, era l' unico vestito di nero se non fosse stato per la cravatta color smeraldo,s...salve vorrei entrare dopo questa affermazione l' energumeno si levò gli occhiali e mi lanciò un occhiataccia. Il poco coraggio che avevo accumulato venne spazzato via dal suo sguardo, mi chiamo,Zéphyros Gale ho smarrito il mio invito , provai una sensazione di paura quando l' energumeno prese una lista, come potevo entrare se aveva una lista? Puoi entrare una voce calda roca e ferma usci dalle labbra dell' energumeno, che posò la lista come? posso entrare? ero stupito dal fatto che ero sulla lista un ragazzo 16 senza invito poteva entrare? Sei sulla lista degli invitati il tuo invito è qui non siamo riusciti a recapitartelo per posta non sapevamo dove abitassi
questa frase mi rincuorò molto presi il mio invito e mi addentrai nel castello, la prima sala che mi si parò d' avanti fu la sala da ballo, si trattava di una sala più lunga che larga, con le pareti decorate da finte colonne e affreschi e un palco sul fondo dove gli altri musicisti accordavano e provavano gli strumenti; la musica celtica e popolare sarebbe stata la base di tutti i balli della serata. Mi accostai ad un muro aspettando che la festa si facesse più viva.

Edited by Landslide - 9/4/2012, 10:05
 
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view post Posted on 5/4/2012, 17:05
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scusa Land ma questo
CITAZIONE
non avevo scelta presi i soldi e pagai l' ingresso.

non va bene. Se leggi sopra
CITAZIONE
Questo poiché gli invitati erano stati selezionati tra i personaggi più in vista della città e della provincia, oppure avevano avuto accesso all’invito pagando una discreta somma

ho scritto che solo gli invitati possono entrare; se proprio proprio comunque dovessi pagare l'ingresso dovresti versare moooolti soldi... molto più che la cifra che un comune studente, come Zéphyros, possiede! o.ò
Cambia il pezzo per favore... essnedo una creatura magica, puoi entrare in molti modi! Solleva anche un polverone se vuoi =) così almeno succede qualcosa!
 
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Ailisha
view post Posted on 8/4/2012, 10:15




La mia giornata, come tante altre, cominciò con un mugolio. Feci terminare quell’odioso suono che mi avvisava che era ora di alzarmi. Mi piaceva svegliarmi presto per poter sfruttare al massimo la mattinata, soprattutto in un periodo così pieno di cose da fare, e con un’atmosfera così promettente, attraente, serena e rilassante che solo la primavera può regalare. Ma la sveglia la odiavo, mi metteva ansia.
Dopo essermi stiracchiata un po’ scesi dal letto,andai in cucina e infilai un po’ di fette di pane nel tostapane e nell’attesa che fossero pronte mi vestii in modo pratico. Una volta pronta, feci colazione con un semplice the con dei biscotti e infilai nella mia borsa da Mary Poppins, la mia seconda colazione che consisteva di pane tostato, un vasetto di marmellata e un brick di latte fresco. Poi presi due cambi, uno minuscolo che lo misi in un taschino laterale, l’altro un vesto normale e un paio di leggins.
“E anche oggi una bella giornata impegnativa.” Esclamai uscendo.
Già perché il mio lavoro ufficiale era “ballerina di bourlesque” il che significa che sono soprattutto le sere ad essere occupate, poi ovviamente c’è il pomeriggio per le prove e gli allenamenti. Ma la mattina che mi rimaneva scoperta, non potevo riposarmi. Avevo il mio lavoro ufficioso, la cura del mio giardino, futura fonte di guadagno.
Notai che nella posta c’era una busta molto ben decorata, di un verde pallido e i profili in oro.
“Wow” Esclamai.
La sorpresa nel vedere una tale raffinatezza si aggiunse a quella provata nell’aver ricevuto di fatto una lettera.
“E chi cavolo mi potrebbe scrivere? I miei di sicuro non si sognerebbero nemmeno di spedirmi una cosa simile. E qui nessuno mi conosce. Vabbeh dai la apro quando sono arrivata al giardino, mentre faccio colazione…” Infilai la busta in borsa e cavalcai la mia bicicletta usata. Mi aspettava una bella pedalata che durò ben tre secondi secondi.
La curiosità fu più forte.
Lessi prima di tutto l’intestazione sulla busta:
Sig.na Ishtal Anthea, via blabla bla ecc.
Il postino non si era sbagliato, era proprio per me. Tirai fuori la lettera, verde con le scritte in oro come la busta.
Sig.na Ishtal Anthea, con la presente La invitiamo cordialmente alla grande festa evento di Ostara che si terrà dal 21 marzo fino al 23 marzo.

In allegato le forniamo il programma dell’evento con tutti i dettagli.
Lessi di cosa si trattava e mi scappò il secondo “wow” nell’arco di due minuti, subito seguito da un “che figata, non ci credo!”
Ero elettrizzata, ero stata appositamente invitata, inserita nell’elenco dei “prescelti” Solo poco dopo questa considerazione mi disturbò. Rilessi il tutto più attentamente e guardai la data dell’evento che avevo letto senza prestarvi veramente attenzione.
“Oh, ma che cavolo, è oggi! Datemi almeno qualche giorno di preavviso per organizzarmi almeno! Dannata posta” Me la presi con un interlocutore immaginario.
Quella giornata si stava rivelando davvero molto interessante e particolare, i miei programmi erano andati in fumo, avrei dovuto chiedere un giorno di ferie e meno male che non avevo nessuno spettacolo in quei giorni.
Andai lo stesso a controllare il giardino che dava il massimo in questa stagione, poi mi preoccupai dell’abbigliamento della serata, davvero un grattacapo che il guardaroba del locale aiutò a sciogliere. Un rigido corsetto d’oro con un motivo in pizzo e brillantini, con larghe spalline laterali che lasciavano scoperto il décolleté fu abbinato a una gonna verde corta davanti ma lunga dietro, anch’essa orlata d’oro. La coroncina di fiori teneva fermo un leggero velo che ricadeva sul viso. Data la scomodità per la visuale decisi di mettermi lo stesso una piccola mascherina in pizzo così avrei potuto sollevare il velo. Ero pronta.

Andai pian piano verso il portone d’ingresso attraversando il viale gustandomi ogni piccola sfumatura che la natura offriva al cambiamento della luce. Non era ancora particolarmente affollato e l’emozione si era mescolata al turbamento che da un po’ mi aveva preso:secondo la lettera gli invitati erano stati selezionati tra i personaggi più in vista della città e della provincia, oppure avevano avuto accesso all’invito pagando una discreta somma.
Io rientravo di certo tra i personaggi più in vista della città e della provincia. Cosa che non era assolutamente vera. L’unica risposta possibile era che mi avevano invitata in quanto sidhe, dato il contesto e la natura dell’evento. Quanti tra quegli invitati erano uomini che parevano fate o folletti? Probabilmente meno dei reali essere magici che si sono mascherati da se stessi. Ma la cosa grave era come facevano a sapere che io ero una sidhe? Chi aveva scoperto la mia vera identità? Come facevano a sapere il mio indirizzo? La mia speranza si aggrappava all’ipotesi che fosse stata utilizzato un incantesimo di cui avevo sentito parlare, che permetteva di far recapitare messaggi agli esseri magici all’interno di un’area, nonostante non si conoscesse l’indirizzo. Ovviamente la potenza della magia dipendeva dall’abilità del mago. Nel mio caso, ha mancato un po’ la tempistica.

Di certo i tacchi non aiutavano a camminare sul vialetto del castello, ma quello era un problema insignificante. La vista del luogo era fantastica, tutto prometteva bene. Il mio vestito si intonava bene col verde, colore predominante dell’evento nonostante la moltitudine di fiori e ghirlande sparse ovunque. I prati erano impeccabili, i giardinieri avevano davvero superato se stessi con il giusto accostamento di piante e colori, le proporzioni erano perfette.
La musica che si diffondeva trasmetteva allegria e calma nello stesso tempo, i flauti con la loro melodia sembravano estranianti dalla realtà, traghettatori in un altro mondo. E in effetti quello era una sorta di altro mondo.L’eleganza dei vestiti delle dame, le sontuose carrozze noleggiate per l’occasione. Avevo l’impressione che il tempo si fosse distorto su se stesso mescolando le varie epoche. Forse anche questo era un aspetto della magia della ricorrenza. Un giorno che accomuna tutte le epoche, mettendole in contatto. Un senso di tranquillità ai limiti del torpore cominciò a diffondersi. Più ascoltavo le note e più questo si intensificava.
“Che si tratti di melodie magiche, potere innato dei sidhe?”Pensai.
Però non aveva senso far addormentare gli ospiti ancora prima che cominciasse la festa… Magari volevano tenere l’atmosfera ancora un po’ pacata, e tenere a bada le eventuali teste già fin troppo cade, nell’attesa che il grande evento cominciasse. Oppure era una sorta di effetto collaterale di qualche barriera anti-intrusi? Io non essendo una fata di alto livello potevo sentirne gli influssi…
Ma ero ancora troppo emozionata e euforica per abbandonarmi completamente, avevo un sacco di energia in corpo, quindi decisi di concentrarmi sull’aspetto più baldanzoso che comunque caratterizzavano i ritmi del mio popolo.
Anche io lo voglio un castello così!” Esclamai ma poi continuuai le mie riflessioni a mente “E che bel vestito quello!... E questo tizio qui? MMM mica male, sembra Legolas, però ha un qualcosa di familiare…nah probabilmente è perché lo sto associando a quel bel pezzo d’elfo. Piuttosto, che ci faceva sull’albero? Anzi, cosa ci faceva sull’albero prima di spiaccicarsi a terra a qualche metro di distanza da me?.” Mi avvicinai incuriosita. Sembrava un po’ spaesato, forse sorpreso.
“Oppure è la sua faccia che è così, da pesce lesso, sembra che si sia appena vegliato…” ero indecisa se andare a chiedergli se andasse tutto bene o se gli serviva un aiuto. Mi strinsi nello scialle verde che mi copriva le spalle.
La figura verde che andò incontro al povero Nim era davvero Ishtal o era qualche altro personaggio sbucato chissà da dove, magari dello staff del castello? Nim è cascato per una sfortunata combinazione di spossatezza e sonnolenza causata dall'allergia con la musica incantata, o perchè è stato indviduato come intruso? O c'è un altro motivo?
 
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view post Posted on 8/4/2012, 15:06
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Era un bel problema.
Un grossissimo, pessimo, orribile problema.
Quando le cose non andavano per il verso giusto, nella sua mente Chiyo aveva un po' la tendenza a esagerare con le parole, ma c'era da dire che questa volta la faccenda poteva essere seria. Senza invito, l'avrebbero buttata fuori in men che non si dica. Beh certo, poteva sempre usare lo Shock sulle guardie che venivano a importunarla, ma così facendo si sarebbe lasciata alle spalle una scia di uomini svenuti che da svegli avrebbero potuto anche essere utili a tenere fuori i veri intrusi. Senza contare che avrebbe dovuto passare la serata a nascondersi, mandando all'aria i suoi piani. Senza contare che non avrebbe potuto dormire nella sua suite. Senza contare che non avrebbe potuto mangiare la colazione dell'albergo l'indomani.
Digrignò i denti, sempre più arrabbiata.
Orribile, grosso, schifoso problema!
Era anche peggio di quanto non potesse sembrare: il malefico foglietto era volato verso l'esterno delle mura, e se ne stava andando al di là del cancello. Rincorrerlo non sarebbe stata certo l'idea migliore dell'anno, dato che una volta fuori, lo avrebbe perso di vista e sarebbe stata impossibilitata a rientrare.
Fossi una Reatha manderei un uccello a riprendermelo. sospirò.
Ma lei non era una Reatha, lei era una Strega.
Una Strega...
Giusto! Quanto sono idiota, perché non ci ho pensato prima? pensò all'improvviso, mentre i suoi piedi lasciavano finalmente l'ultimo scalino e si mettevano a correre dentro l'enorme giardino, ancora quasi del tutto vuoto.
Doveva fare in fretta, l'invito continuava a non perderlo d'occhio ma si allontanava sempre più velocemente...
Un nocciolo, aveva bisogno di un nocciolo!
Eccolo lì!
Ringraziò la sorte per il fatto che l'unica pianta di cui si ricordava bene la forma era quella che le serviva in quell'esatto momento. Si avvicinò all'albero e cercò a terra un ramo caduto che fosse abbastanza lungo da essere cavalcato. Non trovandone, sospirò malinconica ed estrasse il falcetto dalla borsetta (non usciva mai del tutto disarmata) per tagliarsene uno da sé.
-Scusami, albero, ma è importante.- sussurrò recidendo l'ultimo pezzo.
Era fatta!
Si mise a cavalcioni del ramo e, dopo aver verificato che nessuno la stesse osservando, si diede la spinta con le gambe e spiccò il volo.
Puntò in alto, in modo da non essere vista. Per la stessa ragione cercò di volare nascosta dall'ombra dei torrioni (non che fosse facile, se non voleva perede di vista il biglietto)..
Dov'è, dov'è.... mormorava tra sé e sé mentre scrutava il cielo e, sotto di lei, la folla di invitati.
Laggiù! Su quell'albero!
Appena lo avvistò, fece per lanciarsi in picchiata, ma una mano sbucò all'improvviso dall'intrico di foglie e afferrò il SUO invito. Un attimo prima che lei potesse raggiungerlo.
Inutile dire che Chiyo augurò ogni sorta di atroce sofferenza al malcapitato trovatore. Anzi, per essere sicura che almeno una gli arrivasse, decise di infliggergliela di persona, in un moto di stizza feroce.
Si concentrò (per quanto potesse farlo, in equilibrio precario su quel ramo) e immaginò, stringendo forte il falcetto nella mano destra per incanalare il suo potere, un buio denso e silenzioso avvolgere i sensi del tale, che comunque non poteva vedere a causa del fogliame.
La combinazione di distrazione dovuta all'ondeggiare instabile del ramo, di scarsa visibilità del soggetto e di strumento poco adatto a incanalare tanto potere come il falcetto resero l'effetto del Confusion di Chiyo un po' fallimentare.
Confusion: confonde la realtà dell’avversario

Infatti l'unica cosa che accadde fu che il tipo si addormentò e cadde dall'albero.
E in quel momento, mentre una ragazza gli si avvicinava e la strega si nascondeva dietro le fronde dell'albero, Chiyo sperò con tutto il cuore di non cadere pure lei da quel benedettissimo ramo di nocciolo.

Ecco svelato il misterooooo!!! XD A voi decidere se adesso sarà la vostra amatissima Chiyo a cadere o no :P
 
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Fiscoblu
view post Posted on 10/4/2012, 13:58




CITAZIONE
Anche io lo voglio un castello così!

Non penso sia un giardiniere... dalla voce direi più una giardiniera. Ma sulla professione sono ancora incerto
Chi... Sei tu?
Mormorò mentre si rialzava lentamente, tutto dolorante.
Non era sicuro che la creatura l'avesse sentito, ma almeno ci aveva provato.
la squadrò meglio.
Era in maschera, quindi molto probabilmente non era un'inserviente del castello.
E se questa supposizione si fosse rivelata esatta allora la persona (ragazza?) sarebbe stata un ricco esponente della società di Galway.
Riccacci snob del cavolo. Non gli basta mai quello che hanno! Sta qua vuole pure un castello!! Ma dico, siamo pazzi??
Ormai tiratosi su fra le sue mille riflessioni decise, squadrandola meglio, che la sua potenziale interlocutrice apparteneva al genere femminile, non tanto per i lineamenti, nascosti dalla maschera, quanto per la gonna.
Si fece per un attimo buio in volto.
Oppure... Dannati scozzesi!
Ma no... che vado a pensare...

It's raining men! Mi spiace chiederglielo, ma...Lei non ha visto nulla di strano, vero?
hhhm. Non è un perfetto esordio di comunicazione. Aggiustiamo. Mi spiegherò. Se noi giardinieri dovessimo essere visti all'opera ne andrebbe del clima esoterico della festa...
Ancora assonnato Nim ce la stava mettendo tutta per comporre una scusa logica. E stava fallendo. Sperava se la fosse bevuta, ma non ci credeva affatto.
Urge un diversivo!
Fortuna (o sfortuna) volle che in seguito a una turbinate e fortissima ventata all'improvviso la figura longilinea e marrone di un ramo, mediamente grande, passò per il campo visivo del giovane, viaggiando in direzione della sua interlocutrice.
Magari qualcuno dagli alberi si stava divertendo a giocare brutti tiri alla marmaglia che passeggiava per il sottobosco...
Si accinse a soccorrere la ragazza. Non era affatto sicuro del fatto che l'avesse colpita, ma mostrarsi premurosi paga, a lungo andare.
Inoltre, essendosi spacciato per giardiniere, ed essendo il ramo, ad un secondo esame, più reciso di netto che spezzato, la ragazza avrebbe di certo pensato che, nello svolgere maldestramente il proprio lavoro, Nim fosse caduto (o solamente sceso, nel caso non l'avesse visto precipitare) dall'albero dopo aver minato la stabilità dello stesso.
Divenne lievemente paonazzo.
Le cose non si stavano mettendo molto bene... E la serata doveva ancora iniziare.
 
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view post Posted on 25/3/2013, 14:13
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Ho attraversato gli oceani del tempo per trovarti

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Forse ero stata colpita da un meteorite piccolissimo o ero svenuta e mi ero ritrovata in un universo parallelo in cui, la ragazza piu asociale e scontrosa del mondo, era di fronte allo specchio della sua abitazione a contemplarsi, mentre si sistemava i capelli. Ero vestita troppo bene anche per me stessa e non mi piaceva! Non mi piaceva essermi messa in ghingheri solo per una giornata. Sbuffai alzando gli occhi al cielo, ma partiamo dall'inizio...
Quel giorno dopo aver comperato la bacchetta ero tornata a casa, andando a dormire, certo non fu certo di glorificante nell'alzarsi il giorno dopo, se non trovare nella posta, insieme a una lettera, un invito per una festa. All'inizio non avevo in mente di andarci, anche perche diciamocelo, che cavolo avrei potuto combinare in mezzo alle persone che non conoscevo? Non avevo voglia di fare amicizia con nessuno e ora se ne usciva questa festa?
Ero stata tutto il giorno a pensarci infatti mi ero preparata in ritardo e avevo fatto tutto il possibile per arrivarci in ritardo, speravo di non incontrare nessuno per strada, speravo quasi che si fossero sbagliati, ma quando sono arrivata li ed ho esibito l'invito riluttante, quasi mi aspettavo che mi dicessero: "ehi c'è un errore non sei sulla lista."
Invece quel pinguino o maggiordomo mi fece un gesto elegante facendomi segno di entrate, mi sentii cosi in imbarazzo, come poteva essere cosi elegante un simile gesto? Nessuno faceva piu gesti del genere, forse era anche per questo che mi sentivo anche a disagio a vederlo.
La prima cosa che vidi fu il giardino, davvero bello almeno secondo me, molto piu bello del palazzo di per se, meglio gli spazi aperti che quelli chiusi, almeno si poteva respirare ben bene, mi guardai intorno cercando un punto in cui avrei potuto tenere d'occhio l'entrata, nel caso in cui arrivassero troppe persone mi sarei dileguata, e nel mentre cercavo anche un punto in cui potevo non esser vista, non volevo che nessuno mi si avvicinasse e iniziasse a parlare come fossimo vecchi amici.
Era cosi bel quel sentiero che incurante del mio vestito mi diressi verso il Prato stendendomi direttamente per terra e guardai il cielo, con la musica che si sentiva, sembrava che fosse tutto magico, come se da un momento all'altro potesse davvero aprirsi un mondo parallelo. Sospirai cercando di pensare a qualcosa che non fosse il mio universo personale in cui nessuno avrebbe potuto rompermi le scatole. Mi girai di lato scorgendo qualcosa o qualcuno in lontananza, non erano miei problemi e finche non c'era sangue o ferite gravi io non mi facevo mai avanti, la mia anima di crocerossina non era sempre vigile.
 
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Landslide
view post Posted on 29/3/2013, 16:28




Ero in quell' enorme salone che andava riempiendosi sempre più di gente che non conoscevo e anche abbastanza snob e adulta, erano tutti li in maschera, ogni singola persona che entrava di dirigeva al, ancora in allestimento, buffet. Decisi di uscire la festa ancora non iniziava e credei che non sarebbe mai iniziata, uscii dal portone dal quale ero entrato i due gorilla all' ingresso mi fecero uscire tranquillamente, segnandomi un piccolo trifoglio con un timbro, che strano sembrava di stare in discoteca il timbro all' uscita... Appena uscito l' intenso aroma dei fiori mi assalì il naso, e una leggera brezza mi avvolse mi aggiustai il mantello e mi diressi verso il boschetto, chissà se avrei trovato qualche cosa di più interessante. Percorsi il lungo viale fino a che non vidi una siepe nella quale c' era un piccolo varco nel quale poter passare, l' erba era stata tagliata da poco e irrigata da quegli oggettini odiosi che schizzano acqua nei momenti meno opportuni, mentre mi incamminavo nel prato il mio sguardo fu rapito da uno sconveniente susseguirsi di eventi, un lampo verde e marrone mi passò d' avanti agli occhi, un ragazzo cadde da un albero alquanto distante da me, più che vederlo sentii il tonfo del ragazzo. Dopo la sua caduta una ragazza lo avvicinò. Furono un paio di minuti nei quali non ci capii nulla, sciolsi il mantello dal collo e lo lasciai cadere a terra mi resi invisibile ora finalmente i raggi solari potevano toccarmi e riuscii ad invisibilizzare me e i miei abiti, mi avvicinai di soppiatto al albero e vidi i due ragazzi che parlavano, lui diceva a lei di essere il giardiniere, mi sembrava familiare come se lo avessi gia visto, si certo mi ricordava Legolas l' elfo. Salì sul albero e voltandomi vidi una bellissima ragazza in sella ad un ramo di nocciolo che si librava nell' atmosfera, anche lei era mascherata chissà cosa ci faceva li, ma sopratutto era una strega non potevo mettere a rischio lei e me se mi rivelavo lei sarebbe caduta e saremmo stati scoperti, mi limitai a rimanere li come uno spione a vedere quello che succedeva.
 
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Ailisha
view post Posted on 2/4/2013, 00:05




Mi affrettai nel dirigermi verso lo sventurato cascato dall’albero per verificare se stesse bene. Non era caduto da una grande altezza ma avrebbe comunque potuto farsi male sul serio. Quando gli fui più vicino, non feci nemmeno in tempo a porgli la classica domanda che lui cercò già di giustificare in modo un po' impacciato la sua brutta figura. O meglio. La situazione era alquanto particolare. Effettivamente più che uno scusarsi, sembrava più preoccupato per il fatto che lui, a quanto pare, un giardiniere, fosse stato visto da un invitato. Ovviamente io non conoscevo le regole del castello ma mi sembrava un po’ esagerato il fatto che i giardinieri non potessero essere visti da qualcuno. Era ovvio che c’erano e dando un’occhiata veloce al giardino, avevano fatto un ottimo lavoro.
“Che questo qui si sia dimenticato di potare qualche pianta e stia tentando di rimediare all’ultimo minuto?”
“A vedere da come è preoccupato ci sono davvero conseguenze piuttosto severe se non si rispettano le regole qui al castello.”
Its raining man, beh almeno non ha perso il senso dell’umorismo. Bah comunque non mi convince. Dice di essere un giardiniere ma non ne ha l’aria. Da come è vestito sembra più un invitato. Vabbeh basta pensare troppo”
Mi stavo perdendo nelle mie considerazioni che si stavano affollando una dopo l’altra, facendomi quasi dimenticare la cosa più importante. Quel poveretto, chiunque fosse, non aveva un bell’aspetto. Probabilmente avrà sbattuto la testa o sarà in un leggero stato di shock perché aveva l’aria un po confusa. Avevo l’impressione che quasi facesse fatica a stare un sveglio. Insomma aveva la tipica faccia che io definisco “da pesce lesso”. Ma questo "pesce" aveva anche un’aria…familiare.
“l’ho gia visto da qualche parte ma dov…?”
Non feci in tempo a concludere questo ultimo pensiero che mi vidi un ramo scagliarsi proprio verso di me. Mi prese completamente alla sprovvista, non feci in tempo a spostarmi e così mi prese di striscio. Ovviamente quel tanto che bastava per tirare i fili del leggero tessuto delle maniche. Certo meglio così che avere un bel segno in faccia.
“Com’è che in due secondi si è ribaltata completamente la situazione?” chiesi più a un interlocutore immaginario che al “giardiniere”. Ora era lui che si era precipitato a verificare le mie condizioni.
La cosa mi dava un po’ fastidio. Iniziare così la serata,non era il massimo ma apprezzai il gesto premuroso e gentile dell’altro.
“Certo è il minimo che un ragazzo un po’ civilizzato farebbe, altrimenti sarebbe uno stronzo, ma certe cose fanno sempre piacere”pensai.
Colsi anche l’occasione per chiedere innanzitutto se anche lui si sentisse bene o se avrebbe preferito farsi fare almeno un controllo in infermeria.
Poi passai alla domanda più ovvia.
“Ma da dove cavolo arriva quel ramo- mezzo-tronco?” Enfatizzai un po’ le dimensioni del ramo, sia per dare un tono al contempo più grave e più comico con la scelta dei termini. A pensarci bene anche la situazione poteva considerarsi comica. Decisidi prenderla per questo verso, non volevo rovinarmi subito la serata e così continuai su questo tono.
“Ah comunque io sono Ishtal, e tu mr. Legolas? ”
Cercai di trattenermi dal ridere. Ora che lo vedevo bene in faccia e senza distrazioni, riuscii a riconoscerlo nonostante i travestimenti fatti davvero ad hoc. Altro che giardiniere….
 
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view post Posted on 4/4/2013, 12:42
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Reggiti, reggiti...oh, andiamo, reggiti...
Inutile dire che Chiyo non stesse prestando molta attenzione a ciò che avveniva dall'altra parte del tronco. Le era indispensabile tutta la sua concentrazione per rimanere in aria su quel ramo di nocciolo, che ormai più che una versione stilizzata di scopa volante sembrava un cavallo imbizzarrito assai desideroso di disarcionarla. L'incantesimo l'aveva fatta sbilanciare troppo in avanti, e il disperato bisogno di rimanere nascosta mentre si librava a mezz'aria, unito alla forte e improvvisa brezza primaverile, stavano rendendo quanto mai ardui i suoi tentativi di ritrovare un baricentro stabile.
Su su su su SU....
Una nuova folata arrivò alle sue spalle, spingendola pericolosamente in avanti... il ramo era irreparabilmente inclinato, e lei scivolava sempre di più verso il basso...
SUSUSUSUUUUU... Maledizione!, imprecò il suo pensiero quando il ramo fedifrago le sfuggì dalle dita, rapito dal vento. Forse si sarebbe dovuta preoccupare del fatto che il suo improvvisato mezzo di locomozione se ne stava andando per i fatti propri, con altissime probabilità di colpire qualcuno dritto in testa, o almeno del fatto che qualcuno si sarebbe fatto delle domande a trovare un ramo volante tagliato di netto. Tuttavia, al momento, Chiyo trovò molto più spontaneo preoccuparsi delle proprie doloranti ginocchia, dato che era appena precipitata a bocconi da mezzo metro di altezza. Per fortuna non c'erano sbucciature o lividi visibili, perché aveva avuto la prontezza di mettere le mani avanti e attutire la caduta piegando le gambe, ma erano comunque arrossate e si notavano, sotto la gonna corta del vestito. Così com'era ridotta, dai capelli arruffati dal vento e l'abito scompigliato, dalle ginocchia e i palmi delle mani bordeaux, pareva avesse appena combattuto in una rissa di galline. Gemette appena, ricordandosi solo dopo che forse era meglio non farsi scoprire.
Si immobilizzò lì com'era, accovacciata sui talloni, tendendo le orecchie in silenzio come un animale selvatico.
CITAZIONE
“Ma da dove cavolo arriva quel ramo- mezzo-tronco?”

sentì esclamare una voce familiare. A quanto pareva, il suo ramo aveva appena centrato una persona, come volevasi dimostrare.
Beh, almeno grazie al trambusto che ha creato nessuno mi ha ancora notata... Devo ancora trovare un modo per recuperare il biglietto..., pensò, ma le parole che udì travolsero all'improvviso le sue riflessioni.
CITAZIONE
“Ah comunque io sono Ishtal, e tu mr. Legolas? ”

Ishtal??
Una fugace visione di una minuscola creaturina alata, dalla faccia coperta di panna, le attraversò la mente. La fatina che aveva conosciuto a casa sua, lì? Chiyo sgranò gli occhi, quella sì che era una sorpresa! Che fosse stata lei a trovare il suo biglietto? Ma con chi stava parlando?
 
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Fiscoblu
view post Posted on 5/4/2013, 21:38




CITAZIONE
“Certo è il minimo che un ragazzo un po’ civilizzato farebbe, altrimenti sarebbe uno stronzo, ma certe cose fanno sempre piacere”pensai.

Ho riso. Molto. xD

CITAZIONE
Ah comunque io sono Ishtal, e tu mr. Legolas?

Nim sorrise alla battuta.
Ishtal...che nome singolare! Stà a vedere che... Beh, non posso mica spacciarmi per Clay se questa è la deliziosa signorina che ho già conosciuto. E in effetti le somiglia. Magari posso...
Improvvisò.
Io...
Io son l'uomo che vien giù dai fiordi.
Ci siam già visti una di queste sere!
Non mi ricordi?
ero camereire!

A parte la prima frase, totalmente sconclusionata e sconnessa dal resto non gli parve tanto male.
l'aveva già conosciuta, ma della serata trascorsa insieme gli era rimasto impresso poco... Una tisana deliziosa e un paio di magnifiche ed enormi... parole scambiate, ovviamente.
Quel ramo da dove arriva? Il suo moto è stato così innaturale! non può essere semplicemente caduto! Meglio spostarci altrove, non si sa mai.
Se, e se, gli alberi non sono mostri animati sapientemente dissimulanti, qualcosa mi puzza.
Chi l'ha lanciato? Forse lei non se ne è accorta, ma la rotazione e i componenti della velocità di quel ramo erano innaturali. cadeva troppo piano e si muoveva orizzontalmente con troppa velocità. E inoltre dalle foglie si intuiva che non apparteneva all'albero che li sovrastava.

Che diavolo sta succedendo?
Mi piacerebbe molto parlare ancora con te, che ne dici se ti accompagno dentro mentre ci raccontiamo come mai siamo entrambi qui? Altrimenti potrei portarti a fare un giro dei giardini, ho appena, si fa per dire, finito di delle rose stupende...
in effetti agli occhi di Nim il tutto si presentava abbastanza strano. Lui sapeva di essere imbucato, ma Ishtal che motivo aveva di essere lì?
Mentre ci pensava, attendendo la sua risposta si guardava intorno.
c'erano stati, pochi secondi prima, dei rumori insoliti. un tonfo, qualcosa che grattava con forza la corteccia di un albero e un rumore di rami scricchiolanti, come se un cinghiale si fosse rumorosamente arrampicato su un albero, cadendo poco dopo.
Nim escluse questa possibilità. I suini hanno un ottimo equilibrio.
tuttavia intravide, tra le frasche, una sagoma piccola, forse umana, forse canina. Magari di un sasso.
Decise di non indagare oltre e tornare a pensare a quella decisamente più nota e gradevole della sua simpatica conoscente, volendo allontanarsi da quel posto che sembrava, magari per colpa di una stupida suggestione, non troppo tranquillo.
 
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31 replies since 21/3/2012, 22:28   435 views
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