»Serenità Sommersa

Un altro giorno era iniziato a Galway. Era una mattinata tranquilla, quelle in cui ti godi l'arrivo dell'alba e aspetti con ansia di farti una nuotata nel tiepido mare irlandese. Non pioveva da qualche giorno, stranamente, e il cielo in quella mattinata era terso e limpido, come forse non avevo mai visto in Irlanda!
Tutti questi fattori mi fecero sorridere amaramente e mi ricordarono che era da tempo che non mi occupavo un pò di me e delle mie esigenze spirituali; era dal mio arrivo in quella strana cittadina che non facevano altro che tenermi impegnata con missioni, ritrovi del clan, riunioni della Gilda, e dovevo ammettere che una vera e propria nuotata nel mio regno non era stata contemplata nel mio "programma" da tempo.
Era per quello o forse per volere del mio caro ospite, che in quella "calda" giornata irlandese mi stavo recando in un luogo di cui i miei sottoposti nella Gilda mi avevano parlato spesso: il relitto della "Orlean4".
Si raccontava che questa barca fosse stata affondata dalla mia razza decenni prima perchè al suo interno contenesse numerosi manufatti antichi, sottratti, come ben sapevo, alle creature del Seamair e quindi potenzialmente pericolosi per tutti noi. La maggior parte degli oggetti era già stato recuperato da tempo, ma date le grandi dimensioni del relitto e la difficoltà nel raggiungerlo, molte parti erano ancora oscure e non perlustrate da nessuno.
Non sarebbe stata mia intenzione intraprendere una missione di recupero, almeno non in quella giornata di "ferie"! Mi stavo recando in quel luogo perchè non mi era ancora capitato di vedere un relitto così imponente, e come ben si sa, la mia curiosità era irrefrenabile!

Non fu poi così difficile raggiungerlo e avvistarlo. Come il mio particolare potere acquisito negli anni, potevo comunicare con ogni genere di animale marino e farmi indicare la strada giusta fu un gioco da ragazzi!
La mia lunga coda rossa con quei tratti violastri mi faceva risaltare in quel mare pulito e limpido e il nuotare tranquillo con i capelli fluenti dietro me, mi misero di buon umore. Era da fin troppo tempo che non nuotavo così e riuscivo a godermi, almeno in parte, quello che era divenuto da poco il mio regno indiscusso. La forma umana da me tanto odiata stava diventando troppo preponderante e la cosa mi innervosiva enormemente.

Lo vidi in lontananza e poi sempre più vicino, si ingrandiva sempre di più. Rimasi sbalordita quando lo raggiunsi e mi affiancai alla sua chiglia.
La natura marina...quale spettacolo migliore!
Migliaia di alghe e coralli di acqua fredda erano nati e cresciuti su quelle pareti di legno ormai marce: uno spettacolo molto suggestivo anche per me!
Il relitto non si trovava molto in profondità, ma sicuramente era molto al largo della costa irlandese; il sole riusciva ad illuminare parzialmente lo scafo e lo rendeva scintillante e pieno di vita.
Fu una voglia irresistibile. Nuotai fino al ponte maggiore, dove veniva posizionata la polena "portafortuna" dai marinai, e sorrisi divertita nel vedere che il suo viso non era stato corroso o rovinato dal tempo o dal mare.
Noi sirene siamo davvero immortali...
Pensai mentre mi sedetti sul bordo e chiusi gli occhi. Avrei cantato la mia serenità e lo avrei fatto in celtico, in onore della terra che mi ospitava.

Lo percepii subito. Quando un Selkies si trovava nelle vicinanze la mia mente si focalizzava direttamente su di lui e senza volerlo sentivo le vibrazioni l'acqua muoversi nella direzione presa dal mio simile. Era un particolare che avevo acquisito quando ero divenuta regina dei mari, ed ero convinta che il Seamair me lo avesse donato per proteggere la mia stirpe.
Pesciolino!
Sorrisi a quel pensiero continuando a tenere gli occhi chiusi, ma terminando, almeno per il momento, il mio canto. Già, ci sarebbe sempre stato Guest che mi avrebbe avvisato, come aveva già fatto in passato, se potevano verificarsi incontri con creature particolari.
Girai la testa in direzione del Selkies e lo vidi dirigersi verso di me con moderata velocità. Era di sicuro un tritone di giovane età, la sua coda era di un azzuro/verde acceso e ciò mi sorprese non poco! Ero a conoscenza che i Selkies con quella colorazione di pinna non fossero originari dei mari del nord, ma al contrario fossero nativi dei mari caldi o comunque circoscritti come il Mediterraneo. C'era qualcosa che non tornava!
Intanto che lo osservavo immersa in quei pensieri, il ragazzo si avvicinò e senza perdere tempo mi porse la mano.

Spalancai gli occhi, leggermente spaventata da quella troppa spuntanietà. Non ero abituata ad incontrare Selkies così aperti e socievoli e forse quella frase mi colpì più del dovuto.
Lo osservai senza dire niente per alcuni secondi. Era più che evidente che non era di quelle parti e il fatto che mi avesse detto così semplicemente di non aver ancora incontrato nessun nostro simile, mi fece intuire che, per prima cosa, non sapeva chi fossi, e, seconda cosa, che non era a conoscenza del nostro rifugio e di tutti i Selkies che ci abitavano dentro!
La situazione mi stuzzicò e, vista la mia giornata di "ferie", decisi di non rivelargli, almeno per il momento, chi ero e il mio compito su quella terra.

Salve a lei Zépphyros! Io sono Dawn...

Dissi cordialmente sorridendogli e stringendogli la mano a mia volta. Contavo sul fatto che il mio nome gli avrebbe suggerito qualcosa, ma che non gli avesse rivelato la mia identità; quante sirene ci saranno state con il mio stesso nome?! Immaginavo un buon centinaio!

Lei non è di queste parti vero?

Continuai senza indugio, indicando con il mio indice destro la sua coda fluttuante. Era strano per me dare del "lei" a qualcuno e la cosa mi divertì parecchio; da molto tempo non mi fermavo a chiaccherare con un mio simile senza troppi convenevoli e ne fui molto contenta! Quasi fossi una bimba ingenua, mi ritrovavo a fantasticare su ciò che sarebbe successo in seguito.

La conversazione era iniziata con spuntaneità e sembrava continuare in quella direzione. Ero contenta di poter parlare con un mio simile di tanto in tanto; tra Reatha, vampiri e streghe la mia vita era costellata da creature sempre diverse dal mio essere e la cosa iniziava a stancarmi! Erano anni che vagavo per la terra ferma e il mio mare, il mio luogo d'origine, nonostante io ne fossi regina, non riceveva poi così tanta attenzione.

Sentì il ragazzo fare un complimento al mio nome e dal suo tono di voce capii che non si era minimamente insospettito riguardo la mia identità.

Grazie...

Gli dissi senza troppa enfasi, ma continuando a soridergli. Si, il mio nome era forse la caratteristica più bella di me stessa! D'istinto mi misi a guardare in alto alla ricerca di un piccolo raggio di sole che illuminava la barca sommersa e subito ne trovai uno che illuminava un corallo verde smeraldo.
In quel momento sentì Zéphyros sedersi di fianco a me, e il mio sguardo si spostò immediatamente al suo viso candido e ai suoi capelli biondo cenere; era davvero molto giovane e il fatto che fosse in Irlanda, nonostante le sue evidenti origini, mi continuava ad incuriosire.
La risposta alla mia precedente domanda, per fortuna, non si fece attendere, e con fare interessato, ascoltai attentamente ciò che mi disse.

La sua risposta mi sorprese e mi disturbò allo stesso tempo! Essere un Guardian, poteva essere un buon motivo per trovarsi in Irlanda e cercare un protetto era di sicuro un nobile scopo, ma ciò che disse in seguito mi fece un pochino alterare.
Perchè passa più tempo in superficie??
Pensai cancellando il sorriso dal mio viso.
Non lo capivo. Io ero stata costretta ad abitare tra gli esseri umani, ma lui, Selkies giovane e promettente, perchè passava più tempo fuori dall'acqua e non godeva di ciò che il mare gli offriva?!

Dato il mio silenzio, il ragazzo mi pose una domanda a cui però non risposi subito.
Vedevo in lui la ragazza piena di vita e prospettive che ero io quando, più giovane, non avevo tutto quel potere nelle mie mani...ora la mia mente continuava a chiedersi: perchè voleva passare del tempo tra esseri inferiori?...
Forse sono io quella sbagliata...
Pensai mentre cercavo di non dare a vedere il mio stato d'animo al ragazzo. Non avevo voglia di litigare o di rovinarmi quella giornata con assurde discussioni, ma, sapendo come ero fatta, sapevo di voler conoscere più informazioni sul ragazzo.
Decisi di rispondere prima alla sua domanda in maniera più vaga possibile.

Io mi occupo di recuperi di oggetti preziosi appartenuti a Selkies o ad altre razze... Ci chiamano Ladri, non so se ci conosce...

Dissi in maniera abbastanza fredda. C'era un altra domanda che mi premeva fargli prima di continuare quella conversazione e, data la spuntaneità del ragazzo, ero sicura che mi avrebbe risposto!

Senta... Cosa ci trova di interessante nel passare più tempo sulla terraferma??

Gli chiesi osservandolo attentamente. La maggior parte della mia razza era altezzosa e molto critica rispetto agli "esseri da terraferma". Ogni sirena o tritone, per suo volere, non si sarebbe mai abbassato a frequenare degli esseri così inferiori e, nonostante mi sforzassi, non capivo che razza di storia dovesse aver avuto questo ragazzo del sud. Come era cresciuto per pensarla così??

Non ci trovavo niente di male nel rivelare a quel ragazzo la mia "professione" per il Seamair. Mi sembrava una persona tranquilla e, per dirla tutta, davvero strana: dipendeva forse dal fatto che non era delle mie parti? Lo ignoravo.

Sorrisi allegra al suo commento, anche fin troppo gentile. I Ladri non erano di sicuro la Gilda più ammirata: i membri erano abili manipolatori e strateghi geniali, ma a quanto pareva c'era ancora qualcuno che ignorava i lati negativi del mio mestiere...
La mia domanda che arrivò come un fulmine creò un attimo di silenzio quasi imbarazzante. Ero convinta che Zéphyros avesse capito il mio punto di vista riguardo la terra ferma e che avesse anche intuito che la domanda era leggermente retorica. Ero proprio curiosa di vedere come mi avrebbe risposto e come avrebbe raccolto la mia spuntenea provocazione. Non dovetti aspettare molto.
Con tono pacato e tranquillo mi parlò sorridente.

Ahia..
Un brivido attraversò la mia schiena nuda fino alla fine della mia coda, ora più che mai violastra. Non dissi una parola e fissai il tritone sbalordita, con uno sguardo fisso che avrebbe ghiacciato chiunque e qualunque cosa.
Spiazzata e arrabbiata.
Potevo solo sentirmi così dopo una frase del genere! Il mio cuore batteva più forte e sentivo distintamente un pugnale infilarsi nel mio cuore e rigirarsi violentemente. La mia rabbia saliva e non potendo di certo placarla aggredendo un mio simile, mi alzai dal relitto e nuotai un metro più avanti dando le spalle al ragazzo.
Tradita da un mio suddito...tradita da un membro così giovane...
Mi misi le mani nei capelli e con un gesto drammatico mi girai verso il ragazzo e lo guardai come avevo guardato poche persone ancora in quel mondo.

Tu...tu non sai quello che dici!!

Dissi urlando, arrabbiata e delusa allo stesso tempo.
Aveva avuto la bella faccia tosta di dirmi in faccia, senza nessun problema, che trovava gli umani manignifici, straordinari e che addirittura avrebbe trovato qualcuno da proteggere lì, nel loro mondo.
Potevo capire una simpatia per Sidhe, Reatha e addirittura Vampiri, ma per gli umani..per la feccia di quel mondo..per coloro che avevano rovinato l'ambiente e la nostra stessa razza..per loro NO! Non l'avrei mai accettato!!

Gli umani ci hanno rovinato la vita! Ci hanno cacciati, ci stanno mettendo in pericolo...

Continuai andando lentamente verso di lui, guardandolo con occhi rabbiosi. Non potevo fare male ad un mio simile perchè non ne avrei avuto la forza, ma in quel momento Guest era decisamente dalla mia parte e la mia impulsività poteva giocarmi brutti scherzi...potevo colpirlo, potevo rovinarlo!
Non so cosa salvò Zéphyros da un mio colpo. Forse quel poco di mente sana che mi era ancora rimasta mi fece deviare una codata diretta alla sua faccia, sul bordo del relitto che, corroso dall'acqua, si spezzò formando un buco nella prua.

Tu non puoi essere un Selkies...però questo particolare ti ha salvato la vita...

Conclusi, ora più calma per ragionare. Non avrei accettato una simile frase quando ero un normale Selkies e ora, che ero diventata regina e stavo proteggendo il Seamair anche dalla cupidigia degli umani, una simile affermazione mi faceva perdere il controllo.

Respirai profondamente dopo aver tragicamente colpito quel meraviglioso relitto marino.
Guardando i pesci fuggire intorno a me, chiusi gli occhi e cercai di riprendere fiato, calmandomi quanto bastava per non avventarmi contro quel ragazzo che, ormai, aveva perso del tutto la stima che potevo avere per un membro della mia razza.
Non mi importava di quanto o come il ragazzo si fosse spaventato o stupito del mio gesto, non ne avevo la minima preoccupazione! Mi concentravo solo su me stessa per riprendere il controllo della mia anima e della mia coda ormai violastra. Guest era agitato e se non mi fossi controllata avrei rischiato di fare molti più danni.

Quell'urlo arrivò alle mie orecchie in modo talmente brusco che la mia concetrazione svanì e aprì gli occhi di colpo dal disappunto. Non mi sarei mai immaginata quella reazione dopo la mia dimostrazione di forza, ma a quanto pareva, il ragazzo non aveva ancora capito con chi aveva a che fare...

Ero a bocca aperta cercando di trattenermi, cercando di non reagire, temendo il peggio.
è troppo superficiale...troppo STUPIDO!
Mi dissi mentalmente per non istigarlo di più. Non doveva osare parlarmi in quel modo, non ne aveva facoltà, ma avendo le mani legate non potei fare altro che ascoltarlo mordendomi la lingua in vari modi e sentendo una grande ira scaturire da dentro, dal più profondo di me stessa. Una grande corrente fredda stava partendo da me per diffondersi man mano nei dintorni; per un attimo mi sembrò addirittura di essere ritornata in Alaska...nella mia fredda patria.
Ad un certo punto, coi i nervi a fior di pelle, lo vidi addirittura avvicinarsi a me continuando il suo forsennato discorso senza senso.

Stetti zitta fino all'ultimo, stinsi forte i pugni e pensai, pensai intensamente.
Stai calma Dawn...Stai calma Dawn...Stai calma Dawn...
Me lo ripetei fino all'ultimo, fino a quando quella creatura che prima si era avvicinata a me, non era tornata a sedersi nello stesso punto di poco prima.

Un attimo di silenzio, solo un minuto di silenzio per riprendermi da tutto ciò.
Dopo aver calmato il mio gelato spirito, ciò che provato era, oltre ala forte rabbia, un senso di delusione profonda e tristezza! Era da molto tempo che qualcuno non mi faceva provare certe emozioni e, dolorosi ricordi, mi riportarono ancora alla mente New York.
Il Selkies davanti a me non si rendeva conto di quale peso avevano le sue parole per la nostra gente! Era troppo giovane ed inesperto per rendersi conto che, esseri inferiori come gli umani, non erano da considerarsi curiosi, ma solo spazzatura.
Ammirarli, renderli meravigliosi ai propri occhi...era quello che aveva causato così tanti problemi al popolo del Seamair!
Se solo Zephiros avesse saputo dell'imminente pericolo e del volere di alcuni umani di impadronirsi del Trifoglio per scopi non di certo nobili, non avrebbe parlato in quel modo.
Purtroppo, anche se ero la sua Regina, non potevo metterlo al corrente di tutto quello che stava succedendo e, se proprio non volevo ucciderlo, dovevo solo sperare che un giorno si sarebbe ricreduto e mi avrebbe appoggiato!
Sospirai pesantemente e tornai a guardarlo.

Selkies...sei coraggioso a rivolgerti così alla tua Regina!

Gli dissi tranquillamente con un tono molto cupo.
A quel punto non mi importava restare celata ai suoi occhi! Volevo mortificarlo per come mi aveva trattata e, rivelarmi per ciò che ero, gli avrebbe fatto capire che non poteva avere un confronto con me, di nessun genere!!

...forse ho sbagliato ad attaccarti, ma ciò non esclude il fatto che tu sia tremendamente superficiale e troppo giovane per capire certe cose, quindi non darti troppe arie!!

Continuai pacatamente, alzando il tono.

E non permetterti mai più di rivolgerti a me in quel modo!! ...Non è un avvertimento, ma una minaccia!!

Conclusi guardandolo con occhi fermi e di ghiaccio!
Non accettavo certi tipi di comportamenti nei miei confronti, da NESSUNO, e se non lo avesse capito con le buone, almeno lo avevo avvisato prima... Selkies avvisato, mezzo salvato!

La rabbia del momento era passata, ciò che era rimasto era solo un sentimento di rassegnazione misto all'indifferenza causata dalla situazione appena trascorsa.
Anche se il mare aveva la capacità di rilassarmi e placare la mia indole aggressiva, quel comportamento mi era rimasto "indigesto" e ci fu un buon momento in cui pensai di lasciare da solo il Selkies insolente, e tornarmene verso casa.
Lo osservai mentre sbiancò davanti alla via identità svelata, e un sorrisetto compiaciuto non potè far a meno di apparire sul mio viso perfetto.

Non gli risposi, non avevo intenzione di rivolgergli la parola se non fosse stato strettamente necessario.
Il ragazzo continuò il suo teatrino, continuando, nonostante la mia palese minaccia, a replicare alle mie affermazioni.

Da come suonava poteva anche sembrare un "contentino" che Zephiros mi faceva l'onore di ricevere. Si era tanto arrabbiato perchè avevo offeso gli umani e, ora che sapeva chi aveva davanti, voleva apprendere di più e sapere dove sbagliava...
Patetico!
Pensai indifferente alla sua affermazione. Se prima volevo difendere il mio pensiero riguardo alle basi della nostra razza, ora non mi interessava intraprendere nessun altro discorso di sorta con il giovane Selkies! Ero nella fase: "non ne vale la pena!".
lo vidi allontanarsi leggermente verso la voragine che avevo provocato con la coda; era probabile che temesse una mia reazione alla sua replica, ma aveva capito male! Non lo ritenevo all'altezza di certi discorsi e non avrei toccato più l'argomento.
Nonostante ciò, per placare ulteriori scambi di opinioni, decisi di rispondergli in maniera semplice e concisa per spegnere ogni sua rivalsa sul nascere.

Certi principi o si imparano alla nascita o con l'esperienza individuale... Non mi hanno eletta per fare da maestrina, ma per guidare il nostro popolo alla sopravvivenza!
è per questo che io sono la Regina e tu sei un ragazzino!

Conclusi con l'aria di superiorià che mi contraddistingueva e raggiungendo il Selkies che si era affacciato all'interno della vecchia imbarcazione.

Da ladra quale ero, fui attratta da quella affermazione e sorpassai il ragazzo per vedere meglio. In effetti notai anch'io un oggetto che luccicava, illuminato da un raggio di sole che riusciva a passare sotto una coltivazione di alghe verdi. Senza dire niente a Zephiros mi addentrai lentamente all'interno del relitto per dare un'occhiata.
I miei occhi luccicavano sempre alla vista dello sbrillucchio degli oggetti più o meno preziosi, e il raggio di sole mi guidava verso un oggetto apparentemente molto luminoso.
Arrivata a toccare, senza troppe precauzioni, il manufatto, sbuffai pesamentente.

è solo un orecchino di perla...

Dissi senza girarmi verso il ragazzo.
è strano Dawn! Non penso sia ciò che sembra!
Puntuale come un orologio per smentirmi, Guest parlò, e, capendo subito ciò che voleva intendere, iniziai ad esaminare attentamente l'orecchino, di non così pregiata fattura.
Un leggero "Tac" mi fece sorridere allegra e soddisfatta per ciò che avevo tra le mani.

Ooooh Yeah!

Dissi a bassa voce quando capii cosa era in realtà quel piccolo oggettino in perla.
Sempre non considerando il giovane Selkies, iniziai a girarmi e ad osservare attentamente il luogo circostante: era una barca ormai logora e il pavimento e le travi di legno, ormai frantumate, avevano provocato tanti buchi e orefizi dove ciò che stavo cercando poteva benissimo essersi infilato!
Ci metterò una vita ad ispezionarlo da sola...
Pensai scocciata, ma appena il mio sguardo incontrò quello di Zephiros, sorrisi ruffianamente.

Vuoi renderti utile?? Beh aiutami a cercare una scatola di piccole dimensioni...

Dissi al ragazzo con tono pacato.
Forse, alla fine, quella giornata non sarebbe stata così infruttosa e pesante.

All'interno di quella barca tutto ciò che ci poteva circondare era decandente e ammuffito. A differenza del paradiso marino formatosi al suo esterno, le forme di vita coralline non si erano potute svilluppare in quel luogo praticamente privo di luce.
Ero un pochino delusa da tutto ciò, ma la ritrovata curiosità per il finto orecchino di perla mi fece ritrovare la vitalità perduta poco prima.
Frugavo qua e là tra le alghe depositate e le travi logore e ripensavo all'ultima frase che mi aveva detto il giovane Selkies e a cui non avevo avuto il tempo di replicare.

Mi chiedevo seriamente, sbirciandolo mentre era intento a cercare ciò che gli avevo richiesto, se quello che avevo davanti era veramente un Selkies o solo una brutta imitazione della mia razza.
Avrei forse dovuto spiegargli che senza quella cosa chiamata "sopravvivenza" nessun altro progetto avrebbe avuto senso in quel dannato mondo?! Era mio, il compito di dirgli che saremmo stati tutti in pericolo se il Semair fosse stato ritrovato e che quella era la PRIORITà ASSOLUTA?!
Probabilmente avrei dovuto parlare e dire tutto ciò, ma in quel momento, sospirando, mi morsi la lingua per evitare ulteriori litigi. Non era il momento per creare scompiglio in un giovane che non aveva la mente abbastanza aperta per capire una tale situazione.
Anche se era dannatamente difficile starmene zitta, mi rigirai e continuai a cercare.
Qualche secondo dopo notai un grande spostamento d'acqua seguito dall'avanzare veloce, e allo stesso tempo prudente, di Zephiros.

Sentendo quella parola, il mio sesto senso si attivò subito e capii che, ancora una volta, mi ero lasciata distrarre dai miei pensieri e non avevo notato l'arrivo di quei due sub all'interno del relitto.
Avevo sentito che quel luogo era molto frequentato dagli umani che amavano immergersi, ma quel giorno speravo davvero di risparmiarmi anche quella scocciatura.
E ora??
Mi chiesi prima di notare, quasi per sbaglio, la scatoletta nella mani del Selkies. Mi brillarono gli occhi! Era ciò che stavo cercando e ciò mi bastò per lasciar stare quei due sommozzatori.

Seguimi!

Dissi sottovoce a Zephiros, convinta che mi avrebbe seguita almeno al di fuori dell'imbarcazione.

Se conosci un posto un pò più "riservato" da queste parti, ti sarei grata se me lo mostrassi!

Continuai con tono pacato riferendomi al ragazzo. Quel luogo non mi era per lo più sconosciuto e un posto in cui non essere disturbata nell'aprire il cofanetto mi avrebbe davvero fatto comodo.